Home > Chi siamo > Un po’ di storia

“Un lungo viaggio, spesso in salita e fra tante difficoltà, ma sostenuto sempre da una solidarietà che non ha fatto rumore, ma che si è propagata come una scintilla al vento”

I primi vent’anni dell’associazione nelle parole della fondatrice Sonia Bonin Mansutti:

Come molti di voi sanno, la S.O.S. è nata dopo un viaggio in Tanzania nel 1985 ed è cresciuta attraverso tanti altri viaggi, conoscendo nuove realtà, vivendo esperienze di incontro, momenti ricchi di emozione e tenerezza. Questi viaggi ci hanno fatto riflettere sulle potenzialità che sono presenti in ciascun uomo e sulle ingiustizie che si conoscono quando ci si immerge in queste terre.
A partire dal 1995, ogni sei mesi, la vita dell’associazione è stata documentata dal nostro notiziario “Orizzonti Africani”, che non ha mai avuto grandi pretese se non quella di raccontare con semplicità le nostre avventure e ciò che in questo lungo cammino abbiamo realizzato insieme a voi, soci e simpatizzanti S.O.S. E’ entrato nelle vostre case e, attraverso le sue pagine scritte con sfumature diverse da giornalisti improvvisati, vi abbiamo idealmente portati tra popoli lontani che vivono in luoghi difficili, dove la vita è una continua lotta. Molte sono le storie vissute in questo ventennio, ma nessuna è stata un punto di arrivo, bensì ha rappresentato uno stimolo a cogliere nello sguardo di ogni bambino e di ogni persona la speranza che non deve mai venire meno e che ci aiuta a vincere le difficoltà della vita. Abbiamo condiviso momenti di gioia e di dolore ascoltandoli, cogliendo la loro forza, la loro fede, che hanno lasciato un’impronta nel nostro cuore.
Crediamo con tutte le nostre forze in un mondo migliore dove tutti possano avere un futuro, un futuro capace di cambiare la qualità della vita, che significa cibo, cure mediche, istruzione, ma soprattutto dignità che cancelli l’amarezza e la sofferenza, la fatica e la disperazione.
Abbiamo cercato di guardare con i loro occhi, dialogando per capire come affrontare insieme le loro esigenze; ci siamo messi in gioco in prima persona, per rispettare i diritti di tutti, sentendoci responsabili, riflettendo e meditando sul significato di ogni progetto.
Siamo stati costantemente in contatto con i referenti del luogo, soprattutto missionari, ma anche con volontari laici, direttori di scuola, capi villaggio. Ci siamo recati annualmente nei loro paesi, intensifi cando i rapporti, per valutare le richieste di intervent e stabilirne fattibilità e urgenza.
Nel corso della nostra attività ci siamo impegnati su tanti fronti: la donna, il bambino, la sanità, l’acqua, l’istruzione.
Ecco i settori fondamentali su cui noi abbiamo investito per il futuro.
Dopo anni di sostegno al Tanzania, dove sono stati realizzati molti progetti e dove tuttora stiamo operando, la nostra attenzione si è rivolta al Nord-Est della Repubblica Democratica del Congo.
E’ questo un paese difficile sotto ogni aspetto, già arrivarci è un’avventura; ce lo siamo preso a cuore, perché qui la situazione è gravissima ed inoltre non sono presenti altri gruppi di volontariato.
In Congo, a causa della guerra, sono morte circa 4.500.000 persone, ma sembra che al mondo non importi, come non importa che milioni di persone siano costrette a vivere in condizioni di estrema povertà.
La popolazione di questo paese è in ginocchio, ma non ha la forza di far sentire la sua voce; la ricchezza che ha nel sottosuolo è la sua maledizione.
Si dice che il Congo è uno scandalo geologico. Una storia racconta che Dio inciampò con la sua coppa di preziosi e cadde proprio in Congo disseminandoli a terra.
La S.O.S., oltre che in Tanzania e Repubblica Democratica del Congo, ha operato e opera anche in altri Paesi come: Uganda, Benin, Somalia, Senegal, Ruanda, Guinea Bissau, Perù e Brasile.
Quanti progetti in questi vent’anni! Quanti bambini abbiamo sostenuto dalla scuola materna all’Università!
E quando sui loro volti vediamo affiorare un sorriso, proprio in quel momento cogliamo più profondamente il valore della solidarietà.
Il cammino non è certo concluso, c’è ancora molto da fare, ma l’arricchimento interiore, che ognuno di noi ha conquistato in questo nostro operare insieme, ci deve dare la forza per continuare con più entusiasmo verso la realizzazione di altri progetti che ci attendono.