Home > Progetti > Scuola Infermieri a Wamba, R.D.C. – 2011

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L’obiettivo generale che questo progetto ha inteso raggiungere, in linea con gli interventi già effettuati nello stesso territorio dall’associazione S.O.S., consiste nel miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie e dell’accesso ai servizi sanitari di base della popolazione della regione di Wamba e nell’integrazione della minoranza etnica pigmea nel tessuto sociale della regione. Nello specifico la S.O.S. si è proposta di: costruire un Istituto Tecnico Medico per la formazione professionale di infermieri, ristrutturando un edificio già esistente ed edificando un secondo plesso.

Il progetto è nato nel 2011 come completamento di un precedente intervento di restauro su una struttura preesistente. Successivamente è stata costruita un’ulteriore ala con aule e uffici per la Scuola Infermieri collegata all’Ospedale Civile di Wamba. Il costo complessivo dell’intervento è previsto in 42.850 €. L’iniziativa ha come partner locale il Dottor Josè Lolekoleko direttore distrettuale della sanità della Regione di Wamba ed ha goduto del contributo del Lions Club Gattamelata di Padova.

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Un’ala del reparto pediatrico dell’Ospedale Generale di Wamba R.D. del Congo

La situazione economica e sociale della Regione dell’Alto Uelé è drammatica. Mancano le strade, l’unica ferrovia è interrotta, non vi è energia elettrica. Bande di banditi impropriamente definiti “ribelli” si rendono periodicamente responsabili di gravi abusi e violazioni di diritti umani tra cui uccisioni di civili, arresti arbitrari, detenzioni illegali, torture e stupri; la popolazione per evitare questo spesso si rifugia nelle foreste, morendo di malattie e di inedia. La popolazione rurale del distretto sanitario supera le 150.000 unità, e ospita una minoranza importante, che costituisce circa un terzo degli abitanti della zona: quella di etnia pigmea, popolazione di cacciatori nomadi in via di estinzione, che vive nelle foreste in condizioni di sottosviluppo ancora più drammatiche, priva di conoscenze in ambito medico e igienico. La popolazione del distretto si compone di circa il 65% di abitanti di etnia bantu e il 35% di etnia pigmea; i numerosi conflitti che il paese ha affrontato negli ultimi anni hanno portato la popolazione dell’Alto Uelé in una situazione molto difficile, soprattutto per le serie difficoltà di accesso ai servizi sanitari di base e di reperire risorse per sistemare e attrezzare una struttura sanitaria. Il distretto sanitario è composto di due ospedali, 17 dispensari, 41 ambulatori distaccati, 60 sale maternità, 70 punti vendita di farmaci, 2 centri nutrizionali. Il personale a disposizione si compone di 2 medici, 5 infermieri specializzati, 12 infermieri non specializzati, 4 ostetriche, 128 ausiliari non formati in ambito medico, 102 soccorritori volontari. I servizi medici preventivi e di cura non sono di qualità, cosa che comporta un elevatissimo tasso di mortalità infantile, giovanile e materna. Le principali cause di morte nel distretto sanitario di Wamba sono la malaria, la tubercolosi, la malnutrizione, l’anemia, la meningite, l’insufficienza cardiaca, l’HIV-AIDS, i parti in casa, le infezioni post-parto, il tetano materno-neonatale, l’oncocercosi, la lebbra, il cancro all’utero, la congiuntivite, la gastrite, la setticemia, gli accessi, i traumi, la scabbia, le malattie delle mucose, la diarrea, la cecità, a cui si aggiungono l’insufficienza nell’accesso a cure moderne, la povertà, la pratica della medicina tradizionale, la violenza sessuale sulle donne ecc. I pigmei in particolare sono a rischio di estinzione perché decimati non solo dai predatori della foresta, ma anche da lebbra, TBC, HIV/AIDS, malaria, tetano, infezioni post-parto, setticemie, cecità, ulcere, miositi, osteomieliti, affezioni respiratorie, meningiti, tumori all’utero e molte altre malattie. Molte infezioni sono trasmesse da una persona all’altra a causa dell’uso promiscuo di lame e rasoi, usati per tatuaggi e piercing ma anche per l’incisione degli accessi o per le circoncisioni dei neonati. Hanno una discreta conoscenza della medicina tradizionale, con cui tuttavia non sono in grado di curare tutte queste differenti patologie, perciò da qualche tempo si interessano di medicina moderna; non possono però permettersi di apprendere le cure, a causa dell’estrema povertà e della distanza di ospedali e scuole.

Scuola infermieri a Wamba

Il primo edificio della scuola infermieri di Wamba dopo il restauro